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sabato 8 luglio 2017
















Sorseggiami un dio



Che ne è d'un fiore senza stelo
quando trema il terreno e s'allarga la crepa
Dove finisce la porpora a petali
quando anche il suono cala in minore

-La rosa carnosa della propria essenza
mi guarda d'amore e di sacro palmo-

Non posso in deserto dar luce all'arsura
-dentro, le mani di glicine avvolte-
che piccolo è il cuore a pervadere eros
dove nessuno ha le chiavi del giunco

“ Cantami, o diva, del pelide Achille...”
e con questo calice inneggio agli dei
annegando nel loro bitume d'alloro





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