In questa lingua di giorno
dove l'ovvio si fa attesa e canta il quando
guardo il mio sudore varcare l'ora nona
Cucirò del viso ricami a spumeggiare
e assumerò -dell'onda- gli sbalzi ed il colore
La falce stretta al pugno tenuto dalla manca
farà così bastone spogliando rami oziosi
Le mie pareti avranno un solo Cristo in croce
che parlerà all'asse del mio patir leggero
e canteranno un'ode cingendo ancora i fianchi
così che possa amare lo spifferar d'un cuore
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