Allo stendersi
speme
e se ci
arrampicassimo come le mani ai fianchi
dritte di freddo,
cadenti di noia
come la molla
allo stendersi speme
come ampolla a
stillare dolcezza
che ne sarebbe
dunque del ritto profilo
monco di labbra
cieco di sguardi
muto di mensole e
calici ebbranti
Che sarei
io
senza crema
d'immagini amorfe
a dare vita ad un
pugno di eguali?

Nessun commento:
Posta un commento