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domenica 22 aprile 2018





Una lacrima di madonna cade



Pesano anche i respiri
tra il bianco
e non è che non è vita l'emozione di pennelli
buttati su tela sterile
immacolata
d'un chiostro antico del mio paese

Respirano le strade ciottolate in croce al bianco
c'arriva atteso
senza pudore
e di qui l'odor s'appanna di canti sulla piuma
d'una Madonna antica e
spiccano di verde gli occhi miei figli a Morfeo
quando una lacrima di madre -di madonna-
cade









Sorte



...che poi mi riporta conchiglie ascoltate 
già prese 
cadute 
di sabbia asfissiate

 
Ricordi quei giorni 
quei sogni in soffitta 
dove tutto guardava 
e tutto tesseva?

 
Ricordi quei passi lontani e in assolo 
e fremiti 
urla 
e tu che ora canti dei versi la morte 
la sorte



Ma tu non allarghi più quelle braccia 
e le fughe di cotto si perdono a sud 
quel punto che a nord cerca virgole e sassi 
e le pietre lamentano lava scordata 
alla bocca 
al margine della decenza 
a maiuscole perse in quel letto d'ottobre. 
Così, le tue spine
















Il bus delle nove (a nord, montagne)



Mi pizzica al mattino il maestoso abbraccio
Per mano vi tenete ed io
bramandone scivolio
mi sazio al bianco

M'avvolge appena il rotolar di tempo acceso
e riscalda solo lo sfrecciar di passo tondo
su minuti
svincoli
al petto in fuoco
a lacrime -dardi d'aria-

e sorvolo sogni, paure
che del doman non v'è certezza
ma
solo il bus delle nove



















                                                                                   
e giace



e il naufragar
tra le cattive acque
porta seco ristoro

Di vergine appare il volto sepolto

Tra fuliggine e vita
risale
e si giace
e tu
meraviglia delle bellezze vane
sfuggi al mio pugno
e di morsi m'accompagni

Avida è la quiete
che qui nulla rimane
e al camminar di stenti
sorride il corpo

e giace