Visualizzazioni ultima settimana

sabato 9 dicembre 2017





In nome di Guccini



Voi ben pensanti
critici
amici di miei amici
voi che scartate uomini come caramelle

che avete calli ai pollici a conteggiar denaro
ed unghie pronte a tessere corde a soffocare

non oda Dio lustrarvi queste mie parole
Lui che vi ama comunque voi decidiate d'essere

Sarei carogna d'uomo e i miei giudizi pure
ma non toccate l'anima di chi d'anima vive
di chi non schiaccerebbe formiche al suo passare

Ma io
a voi
putridi schifosi
che fan di merda oro 

dirò soltanto verbo
parole cucite d'ago
e che Dio -il mio- mi perdoni
se per amore uccido in alfabeto figli suoi 



















Che sia d'amore 




Tremano le ore 
come tremano gli inganni 

Hai forse paura del tuo Dio?”

 
Di mio padre io ne avrei 
se solo un padre avessi chiamato 
ma chiamo te 
terra d'inferi 
di gendarmi appessi 
di colori in testa e al collo

 
Io e le tue parole 
eco di mente e corpo 
al contrarsi nel cercare indice 
-quello della via-

 
e le tamerici salmastre m'innondano mulini 
strade cieche di menti astute -e forse arse- 
ed io fra loro 
piccola mente d'umido cuore 
che culla il domani di piccoli giganti 


Che sia d'amore


















 



venerdì 8 dicembre 2017




E d'urto tace



Il verde che s'affaccia ed entra alla finestra
è solo stanco nido a impietosire ali
Non sa che io lo guardo e penso ad ogni diesis
delle mie note tronche
come le parole
mentre bicarbonato sbianca notti
e doglie a partorire un mai
-dove
come
quando-

M'afferrano arterie nel sedurmi un “si”

cercando il seme -asfalto-
giacendomi serra di talea e abbracci

La tomba del destino non trova in me una cruna
ad infilare rafia cucendo miei segreti
e d'urto il volo
tace