Bancarelle
Accendo una "siga" sfregandomi un verso quando
metto distanze tra un rombo a scoppio e la mia fronte
Sono sparse in pezzi su banchi macerie d'un passato a due e quattro ruote
che tornano in vita fra sapute mani
Un cerchio d'occhi in mezzo a visi e gambe mentre mi concedo un saluto
Di ceneri e rose
Paure s'accendono come fuoco di fumo a sera
Se guardi le immobili pianure farsi monti
l'aculeo bigio d'un domani incerto di sole s'allarga
Ecco la volta delle creature ingorde di suoni -e ciglia-
che a volte pesano sul mio asse e a volte ne misurano l'assenza
Sali nel grigio mio vestire che danza fra scalze dune e
nell'illuminarsi d'un tachicardico verde
stringimi nel tuo vagare fra ceneri e rose
Nell'estivo verde
Mi bisbiglia il ramo una frase in infinito
La senti nel cammino, nel navigare acque dirigendo una foglia al vento che di vento nulla sa
Le rughe ne hanno viste di mietiture e campi alla semina -in granelli-
Nota
Non hai detto di sedermi
Sai che non si può fermare a lungo l'anca dello sfiorarti ciglia
-culla del tuo plumbeo-
E quelle fragole di guance che si stendono...