Carla Aita: dalla piuma alle dita *** ninfa_41@libero.it *** (ogni immagine è reperibile in rete)
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lunedì 11 marzo 2019
In immensità di sogno
Lanterne muoiono al viale delle voglie spente
Muoiono alla luce di neon ad orizzonte
vivono all'ombra d'ombre di fuochi
fatui
tesi a retta nel viso
a ponti d'assi su vuoto
assenti a dischi e voci di pepite astrali coese in sbarco
Nomade fra idi a stagioni e patos
culle e frasi orizzontali di fine all'oltre
oltre al fine
ove gioie d'amore assalgono ma in immensità di sogno
Ora e ancora è tempo (al proprietario della macchina "grigio moda")
Sono entrata nella tua vita grigio moda.
Un piede alla volta
una mano alla portiera e chiudo
-lentiggini del nodo in gola al soffocarsi un bacio:
ti so abbracciare?-
Sogni morti e anni negati, annegati
nella stanza a navigare un oltre
laddove le viscere aspettano un Dio
Una mano alla volta
senza fretta di sapere
e chiudo
chiudo l'ombra che m'arrotolava al tempo
che mi trovò ancora due trecce bionde
un sipario di capelli a celare il volto
Ora e ancora è tempo
Nell'ora è scuro
Muore tutto all'orizzonte
come battiti
-ora calmi, ora veraci-
ma non esiste nell'io presente
né fra mani tue non ancora scritte
Lambisci argine alla soglia
del mio colore
dell'indecenza
e tienimi ancora come sempre
fra carne ed unghia
vittima di vita e mai di morte
S'oscurano ombre "Din su" la vallata
ma non d'ascolto e orbita (arma futura di mio linguaggio)
minando d'ozio e Oriente
Nell'ora è scuro ed il blu più intenso
e blu son gli occhi
che nel languir d'amore
cercano spazio.
All'imbrunire.
Ora che sei cosa attesa
e chissà se ora tu vedi il mio sorriso
con gli occhi di zingara a rincorrersi
Non foglie arse ma verdi germogli
com'era la maglietta del mio corpo
Chissà s'anche le zagare si muovono
al primtemps degli amori ascesi
a quelli che ad indicar lo dito
fan piangere di nudo occhi ed altro
Seguimi nell'inguine del tarlo
ora che sei in esso cosa attesa
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