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domenica 25 settembre 2016













Cantando



Non era il vento a schiaffeggiarmi - allora -
ma pentagrammi in foglie ad imbiondir stagioni
e fra le fresche chiome del cantare
erano crome, sincopi e sintassi

Pure la strada si manteneva in bilico
senza cadere al kilometro pungente
mentre il mantra di menti voci e suoni
stendevano le trame a stelle della notte
Racconti di labbra e fumo



domenica 18 settembre 2016












La guancia del settembre



Alzano i tacchi scarpe a un sole che non s'alza mai
rimanendo fra cirri di bambagia a snocciolarsi il giorno
Cadono sette rime di quattro settimane
riverse sul giglio che mi condanna il bianco
esule di ganci e accappatoi appesi
La guancia del settembre mi ricondanna al limbo
in terra di nessuno
















Le ali a un giunco



Un giorno appenderò le ali a un giunco
che le braccia non debbano allungarsi nel mietere speranza
nè sfiorare terra di contorno
La brezza a spezie d'orto ­- così - si posi
al sasso buono della strada



venerdì 2 settembre 2016





Rimane il danzare penisole in dubbi



Un prato brinato ora morso dal freddo m'ispira a sospendermi d'ombra


Pareva soltanto respiro di brace ma il tronco m'appese
-sospiri e mani ad un ramo-
Chiedermi ora se fossero sabbia mi fanno danzare penisole in dubbi e
giacché non m'inebriano rose e magnolie
distolgo lo sguardo che volta a ponente
smussandone l'angolo che al centro chiama
così

e non si sa dove










Le fronde degli ultimi invecchiati abeti



Sfoglio ogni nome che la magnolia tinge di strisce amaranto

Nell'Impetuoso esteso fiorire conto i petali socchiusi riservati 
-ultimi innevati abeti-
mentre i boschi fan sorseggiare fragole primule e viole.
I bucaneve all'alto d'alpe scavano le vie per arrivare al sole che
sulla pianura e alla bassa incombe come guardiano di vite e vittorie
Sbattono le fronde degli ultimi invecchiati abeti
mentre il silente sguardo d'inebrianti rami bisbigliano la stanca poesia









Mi sei alto



Mi sei alto

e con unghie di gatta m'allungo
Scarto il dolce pennellare del sorriso che tinge labbra nascoste e 
ad ogni passo lento delle mani mi intingo al vibrare dei morsi
Quella del bacio nel bosco non è più favola 
- la principessa porta jeans e un 36 -









                                                                     


M'imbatto nei sorsi




Liberi i salici a piangersi un dolo
nel piatto inatteso d'un bianco di pezza - m'imbatto nei sorsi che urto a ogni dove -
e libero è il pianto di antiche novelle ove c'ero e non v'ero
ma vero era il seme










                      


e tu soffia

e tu soffia
fino a che il faro lancia luce al fondo
gonfia di storie d'eroi e di navigli che comandare l'onda non seppero fare

e giacciono lì

anfore intatte adagiate su coralli - quelli rossi
che sanno stare al collo di chi immergersi non sa -



                                                        

Fiori bianchi ai sandali



Fiori bianchi ai sandali fan sole alla mia pelle
- a gigli e antichi altari sorridono questi occhi
srotolando il punto del se e del perché -
Cercano stagione le rondini nel volo
ma i versi dell'estate non danno tempo a danze
nel veder fra rovi i frutti viola in tempo