Di giorni ed ombre pigri
Arrivano a manca voli di gazze-ladre
Vittime amori ingialliti a macchia di leopardo
gocciolate come ora i fiocchi -giocandosi distanze- intrappolate fra le ruote del carro
Di me che rifletto
Apriti figlia d'ozio sposato
Ranuncoli di virgole a capo tingono a terra il bianco
e figli d'edera trovano abbraccio fra una capriola di sole e un rigurgito giada
Ah...questa pioggia che mai mi cade
Dopo
quelle ore che digrignano i denti quando il battacchio chiama
costellano cori i "DAN" -pizzichio d'aria al naso-
Cammina basso il vento del ciglio a neve bianca
sotto la stanza dei "SE" che intorpidisce il dolo
Ricca è la spiaggia delle comete morte
dei figli assenti
dei baci appesi agli aghi
Ricca è la morte
Bolle d'asfalto
Bolle l'asfalto delle camicie smesse di voglie incastonate come labbra d'oriente
fra schemi di freddo argento appannato al tempo
Abbandonate e stanche le rime di traverso risalgono il ponte
ove s'intravede la vecchia ruota del mulino zitta
Rilievi
Documenti d'antichi rilievi -incisione su rame ingannevole oro-
si lasciano sfogliare dall'acido e stanco sguardo del mio occhio destro
Tutte le frasi fioriscono parole verbi acerbi vocali tritate e tutti i verbi
si rincorrono al logorio di faticosa lettura inciampando sullo strascico in tulle imbrunito
Ho ancora il fiocco
Ancorami
Questa la bufera del principio attivo
vìola l'arcaica memoria dell'androne di casa primitiva stravolgendo
il sublime intento del dettar di tempo ancorandosi
alle comete arrampicate a fiocchi nell'attendere coltre in bianco ad inghiottirle
Se solo, se solo la mia mano potesse tingere il busto d'un pettirosso